martedì 2 giugno 2009


Significato della penitenza
Il terzo mezzo raccomandato dalla Madonna per essere un buon cristiano è la penitenza.
Senza sacrificio, senza rinuncia e mortificazione è ben difficile poter essere dei buoni cristiani.
Il cristianesimo è amore, è sacrificio, è eroismo, è rinnegamento di noi stessi.
Cristo dobbiamo sempre testimoniarlo: ieri col martirio nel Colosseo, oggi e domani con un altro martirio, non con le chiacchere. Le chiacchere sono come la polvere, basta un soffio di vento per portar­le via.
I santi, che veramente hanno amato Dio coi fatti, hanno amato anche la penitenza.
Ascoltiamo l'appello della Madonna: amiamo la penitenza. La penitenza non uccide, ma fortifica l'uomo. Uno cosa sola uccide e distrugge l'uomo: il vi­zio del peccato.

. Quale penitenza? La mortificazione degli occhi
Se non riusciamo a fare la penitenza straordina­ria, cerchiamo di fare almeno quella ordinaria: la mortificazione degli occhi e la mortificazione di non seguire l'attuale moda.
« Se il tuo occhio è puro - dice Gesù - tutto il tuo corpo è nella luce; se non è puro tutto il tuo corpo è nelle tenebre ».
L'occhio fa come lo spazzino, prende, raccoglie e accumula tutto dentro di noi. Da ciò nascono i pensieri e i desideri non belli e si cade così nel marciume del peccato.
Mortificherò i miei occhi. La luce è bella e gli occhi sono cari, ma possono causare anche tanto male per l'anima quando non sono controllati.

Quale penitenza? Evitare la moda indecente
Un'altra penitenza è quella di non seguire l'at­tuale moda.
Già nel 1917 la Madonna diceva: « Verrà in­trodotta una moda che offenderà molto mio Figlio ». Care signorine, oggi parlate molto di vita co­munitaria. Ma se prima non facciamo vita comuni­taria con Dio, è difficile farla col prossimo.
La nostra sorella Maria Goretti, e altre sante, per non far vedere quello che non si deve vedere, hanno lasciato trucidare il loro corpo dalla lama del coltello.
Gesù benedetto ci dice: « Guai a voi se date scandali! E' molto meglio per voi che vi leghiate al collo una macina e vi anneghiate in fondo al mare ».
La Vergine santa ci faccia comprendere ed ama­re la virtù della penitenza, pietra fondamentale per essere cristiani e farci riconoscere tali.

Quale penitenza?
Il dovere quotidiano
La Madonna ci richiama ad una certa penitenza. Quale? Sapete quale?
Prima di tutto quella di fare bene ogni giorno il nostro dovere cristiano, dove ci troviamo.
Tu, madre di famiglia, fa bene il tuo dovere di sposa cristiana nella tua casa.
In qualunque ambiente uno si trovi, deve santifi­carsi facendo bene le cose di tutti i giorni. Poi, deve saper offrire quei sacrifiici che durante la giornata non mancano mai, e offrirli sia per arricchire la pro­pria anima, sia per aiutare le anime lontane da Dio a ritrovare la via della casa del Padre.

Quale penitenza? Mortificare la lingua e l'udito
Che cosa abbiamo di nostro? Niente. Tutto è di Dio.
Chi ci ha donato queste mani, queste braccia? Iddio.
Chi ci ha donato queste gambe per poterci muo­vere? Iddio.
Chi ci ha donato una lingua, la luce degli occhi, l'udito, l'intelligenza? Tutto è di Dio.
Di nostro abbiamo solo una cosa: come li ab­biamo usati questi doni e come disgraziatamente possiamo averli sciupati.
Parliamo del dono della lingua, per che cosa Id­dio ce l'ha donata?
Per parlare con Lui e chiamarlo " Padre ". Quin­di parlate con Lui, usatela per la preghiera. Poi, per parlare a tutti i fratelli.
L'udito è un dono di Dio: quanta gente che non sente!
E noi quanto tempo perdiamo per ascoltare chiacchere, per dar retta ai ciarlatani che parlano alla televisione! ...

Quale penitenza? Mortificare l'intelligenza e il cuore
Dio ci ha dato anche l'intelligenza libera per capire le cose.
Che grande dono! Poter distinguere: questo è bene, questo è male.
Ma come usiamo male anche questo grande dono di Dio!
Tutto ciò che abbiamo è dono di Dio. Noi stessi siamo veramente un dono di Dio.
Ma siamo un dono di Dio quando siamo tutti di Dio, quando non ci separiamo da Dio.
Tutti i doni che Dio mi ha dati sono al suo ser­vizio, al servizio dei miei fratelli per amore di Dio. La cosa non è difficile, è molto facile. Fare del bene vuol dire essere liberi come gli uccelli dell' aria. A fare il male siamo degli schiavi.

Quale penitenza? accontentarsi di quello che si ha
Bisogna ricorrere di nuovo al santo Rosario, perché le mani vogliono possedere qualche cosa.
O riprendete in mano la catena che vi parla di amore, o la fate cadere per prendere, forse, la pi­stola, la quale vi parla di odio. Questo lo vediamo tutti i giorni.
Non tira una pistolettata chi recita il Rosario, perché ha imparato che nel Rosario ci sono i misteri dell'amore, c'è la Bibbia dell'amore, ci sono i pro­feti dell'amore, e c'è anche la nostra vita cristiana, vita d'amore.
Ritorniamo in ginocchio e preghiamo il Signore che questo celeste Bambino, assieme alla sua Mam­ma, dia a tutti la forza di accontentarsi di quello che il buon Dio, per la sua santa volontà, ci dà giorno per giorno, e di non essere mai attaccati alle cose che non ci accontentano mai.
Quando c'è il necessario, c'è tutto. Ci basta. Se si può camminare con la macchina più picco­la, perché logorarsi il fegato per averne una più grande?
Oggi il mondo è scontento, il mondo manca di pace. Ma anche quell'altro mondo, quello che è dentro di noi, è senza pace.
Perché? Perché ci siamo fatti prendere dalla ma­teria. E dove domina la materia non entra Lui, l’autore della pace.


da: " Vivere il Messaggio di Fatima" di Fratel Gino

Nessun commento: